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  • Como  – Lecco
  • Lecco – Como 
Como  – Lecco
1° tappa | Como

COMO

Tempo di percorrenza:

Distanza: 17km

Stazione ferroviaria: Como S. Giovanni

Punti di interesse:

  • Basilica di Sant’Abbondio – Como
  • Cimitero Monumentale
  • Asilo Sant’Elia
  • Riserva Naturale del Lago di Montorfano
  • Chiesa di San Pietro di Albate
  • SIC Torbiere di Albate
  • Chiesa di Santi Pietro e Paolo – Capiago
  • Parco Regionale Groane-Brughiera
  • Cascine storiche: Santa Naga, San Giuliano, la Birrona, di Fecchio
  • Basilica di Galliano – Cantù

1° tappa | Como – Cantù

La prima tappa del Sentiero Pedemonte interessa il territorio compreso tra la città di Como e la città di Cantù, arrivando fino a Brenna per un totale di circa 17 km. La vasta area urbanizzata, fortemente caratterizzata dalla presenza di impianti storici chiaramente riconoscibili all’interno delle città, si stempera in una urbanizzazione diffusa ed eterogenea periferica, interrotta solo dalla presenza di aree verdi residue della RER, la Rete Ecologica Regionale all’interno della quale spiccano gli elementi naturali quali il Parco della Spina Verde, che chiude la città di Como a sud, il lago di Montorfano e le torbiere di Albate, siti della Rete di Natura 2000, che qualificano l’ambiente di questo comparto. 

La linea ferroviaria, elemento infrastrutturale di supporto, si snoda all’interno dell’urbanizzato, quindi, intercettando queste aree e attraversando in più punti il Sentiero che, in modo articolato e discostandosi dalla linea, ricerca continuamente tracciati sterrati, liberi da urbanizzazione e vincoli tentando di garantire percorribilità e continuità.

E’ un percorso non lineare, dolcemente modellato dalle quote che consente di avere ampie visuali e coni prospettici rilevanti sui rilievi e sulle aree verdi nonchè sull’urbanizzato vero e proprio che è l’elemento predominante di questo comparto.

Si parte dalla stazione San Giovanni di Como, importante punto di interscambio, a margine del quadrato murato, con le linee per la Svizzera e per Milano.

Lasciando alle spalle la stazione, il Sentiero, che qui ha il carattere di strada urbana, si dirige lungo il rettilineo che conduce alla Basilica di Sant’Abbondio, bellissimo esempio di romanico dell’XI secolo, punto di arrivo della Strada Regina che da Campodolcino giunge fino a Como, sovrapponendosi quindi, ad essa.

Proseguendo all’interno della città, costeggiando il Cimitero Monumentale si arriva all’ Asilo Sant’Elia dell’architetto Terragni, 1937, espressione di quella architettura razionalista che costella la città di Como con preziose architetture ‘moderne’ perfettamente inserite nel contesto storico.

Ci dirigiamo, sempre verso sud, prendendo a destra la via che costeggia il distretto militare e una volta superata la linea ferroviaria raggiungiamo via Coretta, dopo aver superato la rotatoria; al termine della via comincia un sentiero in salita che passa a margine di un’area boscata in forte pendio costeggiando la recinzione di una vasta area residenziale; al termine di questo percorso, che ci dà un assaggio di naturalità, ritroviamo il centro abitato di Lora, pieghiamo a destra e scendiamo lungo un percorso lineare fino a raggiungere le pendici del monte Goi, nel Parco Regionale della Spina Verde. Lo costeggiamo fino ad intercettare il collegamento, a sx, che conduce a Lipomo e al Lago di Montorfano, riserva naturale dall’equilibrio fragile e precario per la limitata profondità e lo scarso ricambio idrico.

Il Sentiero prosegue lungo il fondovalle creato dal torrente Segrada attraversando boschi di latifoglie alternati ad aree aperte e prati intercettando i resti della Polveriera della seconda guerra mondiale, oggi dimessa.

Si giunge all’interno dell’abitato di Albate; in prossimità di un interessante lavatoio coperto, dallo sviluppo allungato, si può, deviando a dx, raggiungere la stazione di Albate Trecallo o, risalendo una piccola scaletta, guadagnare la strada che, verso sud, ci conduce alla chiesa di San Pietro di Albate, dal bel campanile romanico.

Al di sotto della chiesa che si colloca in rilevato, il Sentiero prosegue su strada asfaltata verso sud; si attraversa la linea ferrata e subito, a dx, si intercetta la strada che conduce alle Torbiere di Albate, importante Sic per la conservazione della biodiversità, zona umida che raccoglie le acque di alcune rogge tra cui la Segrada, la Desio e la roggia Bassone. Si prosegue con tracciato lineare verso sud fino a raggiungere l’insediamento produttivo della Zetacarton che aggiriamo fino a svoltare a sx, prima del cimitero di Senna Comasca.

Qui si intraprende il sentiero didattico del Gruppo Ecologico Senna Comasco, che, in periodi particolarmente piovosi presenta problemi per il suo attraversamento essendo caratterizzato dalla forte presenza di acqua ( è possibile prendere una deviazione che consente di aggirare il problema). All’interno del bosco si prosegue poi verso sud; si perviene alla fornace del Gaggio e, con andamento tortuoso, ci si dirige verso Montecastello

Questo tratto, che dopo l’abitato passa a margine di un grande prato in salita, è però interessato da un importante ostacolo: un cancello di rete metallica chiuso ne preclude l’accesso, mentre al di la del campo una sbarra se segnala la proprietà. Siamo perciò costretti a ritrovare il percorso passando nelle strade urbanizzate.

In prossimità della linea ferroviaria si intercetta un torrino di ventilazione della linea stessa in mattoni, ricoperto di rampicante e si aggira, al piede, il piccolo rilevato fino a raggiungere il collegamento con la stazione di Cantù passando lungo sterrata, a margine di cascina Lissaga, ex complesso rurale ristrutturato.

Alla deviazione, dopo due tornanti, proseguiamo in salita verso l’abitato di Capiago lungo strada carrabile, oltrepassiamo la piccola chiesa di San Pietro e Paolo e proseguiamo, raggiungendo il margine dell’abitato, verso sud, all’interno del territorio caratterizzato da dolci pendii terrazzati e cascine nel comune di Cantù. 

Questa porzione di territorio è recentemente entrata a far parte del Parco Regionale Groane-Brughiera

Il paesaggio, molto interessante per la forte caratterizzazione collinare, per la presenza continua di boschi, prati e campi coltivati, è costellato di bellissimi esempi di cascine, molte dismesse e dalle condizioni critiche: cascina Santa Naga, cascina San Giuliano, la Birrona, le cascine ancora attive di Fecchio, sono un importante esempio del valore che questo territorio ha sempre avuto, funzionali ad un’economia che utilizzava le risorse in maniera equilibrata e sostenibile. 

Scavalcata la ferrovia, dopo le cascine di Fecchio, il Sentiero prosegue costeggiando la linea, a raso, lungo la quale si dispone un piccolo casello abbandonato in vista di cascina santa Naga; in prossimità del complesso rurale si dirama il collegamento con la Basilica millenaria di Galliano, bellissimo esempio del romanico lombardo, e il centro dell’abitato.

2° tappa | Sala al Barro – Lecco

CANTÙ

Tempo di percorrenza: 3h

Distanza: 20km

Stazione ferroviaria: Cantù – Brenna Alzate – Merone – Rogeno

Punti di interesse:

  • Basilica di Galliano
  • Parco Regionale Groane-Brughiera
  • Parco Regionale Valle del Lambro
  • Green Station di Brenna Alzate – Legambiente Cantù
  • Villa Carcano – Alzate
  • Lago di Alzerio
  • Lago di Pusiano
  • Oasi di Baggero
  • Mulini di Baggero
  • Fiume Lambro
  • Nucleo storico di Rogeno


2° tappa | Cantù – Rogeno

La seconda tappa del Sentiero Pedemonte interessa un ambito caratterizzato dalla presenza di naturalità all’interno della quale si incontrano piccole realtà la cui identità, spesso, è riconoscibile per le peculiarità architettoniche che le caratterizzano anche da lontano -torri, campanili, cascine, agglomerati in rilevato-

Dalla basilica di Galliano, a Cantù si arriva alla stazione di Casletto con un percorso di circa 20 km. La presenza dei parchi regionali di Groane-Brughiera e della Valle del Lambro nonché delle vaste aree della Rete Ecologica consentono di individuare un percorso per buona parte su strade sterrate che, passando attraverso boschi, campi coltivati e prati, si sviluppano assecondando l’ortografia e l’urbanizzato staccandosi dalla linea ferroviaria per ricercare punti di interesse ed emergenze naturali. Attraversato da una rete di corsi d’acqua con andamento nord sud, differenti per importanza e rilevanza, questo territorio si mostra in tutto il suo pregio ambientale per la presenza eterogenea di elementi architettonici e di natura.

La millenaria basilica di Galliano con il suo battistero ottagonale è il punto di partenza del tracciato che inizia percorrendo un breve tratto stradale fino ad arrivare, oltrepassando la via Mentana, all’interno dell’area verde già parco Groane-Brughiera.

Con un sentiero sterrato, in parte boscato, si arriva alla grande area verde in cui spicca la collina terrazzata di Santa Naga; è un contesto agricolo con ampie visuali sulle Prealpi, punteggiato di antiche cascine ormai in disuso che conservano tutto il loro fascino per le disposizioni planimetriche e i caratteri architettonici. Avvicinandoci alla ferrovia ritroviamo il percorso della tappa precedente, proseguiamo a dx, entriamo nel bosco per sottopassare la linea; immediatamente oltre il sottopasso si gira a dx e ci si inoltra in un bosco delineato da un corso d’acqua che spesso allaga quest’area. Pieghiamo a sx e cominciamo a risalire lievemente guadagnando la quota del metanodotto; siamo all’interno del bosco, proseguiamo in linea retta verso est; il tracciato scende bruscamente per oltrepassare il torrente Terrò qui particolarmente incassato; risalendo guadagniamo una quota che ci consente di arrivare alle colline boscate di Alzate Brianza. Anche qui si procede all’interno del bosco per poi ridiscendere, con direzione nord, lungo un sentiero al termine del quale si apre una bella visuale su Alzate, il santuario della Madonna di Rogoredo e le Prealpi. Pieghiamo a dx per dirigerci verso la stazione di Brenna- Alzate, sede della Green Station di Legambiente Cantù in posizione strategica, perché centrale rispetto alla lunga tratta della linea ferroviaria: la stazione sede della Green Station dal 2015 è un presidio ambientalista sul territorio, luogo di incontro e di progettazione. Lasciamo la stazione proseguendo lungo un sentiero che si dirige verso il ponte di Cesare in direzione est, piegando a sinistra si raggiunge la quota di fronte al castello Durini, bellissimo e articolato complesso architettonico in posizione dominante sulla collina terrazzata; percorriamo il cannocchiale visivo verso le cascine gemelle in prossimità della ferrovia e ci inoltriamo nel prato a sx. Seguendo il sentiero a margine arriviamo nel bosco che percorriamo fino a giungere al complesso di Carbusate, altro esempio di strutture agricole in totale stato di abbandono. Appena oltre il complesso pieghiamo a dx in un tratto nascosto dalla vegetazione


Attraversiamo i prati e la strada per Alzate ed entriamo nell’abitato in cui si inquadra villa Carcano, settecentesca con il bel parco romantico che la circonda, e continuiamo su strada carrabile verso il centro di Anzano per piegare a dx, in via del Lazzaretto, entrando in un contesto verde di ampi prati e zone boscate. Al limite di via del Lazzaretto il tracciato piega a dx su sterrata e si inoltra nel bosco proseguendo verso nord e il lago di Alserio. Passando a margine del bosco della Buerga il Sentiero costeggia la riva sud del lago di Alserio. In prossimità di ‘castel del lago’ giriamo a dx e saliamo guadagnando la quota del bosco per poi entrare in centro abitato alle spalle del castello di Monguzzo in posizione elevata. Si scende verso Nobile, una frazione che conserva grandi complessi agricoli, dopo aver attraversato la Vallassina; si lascia l’abitato e si entra in area agricola fin a giungere all’Oasi di Baggero, una ex cava di marna che dopo lo sfruttamento è stata sottoposta a recupero ambientale iniziato negli anni ’70. E’ possibile percorrere un sentiero ad anello attorno ai due specchi d’acqua e giungere all’ostello e a un punto di ristoro che lasciamo per dirigerci verso i mulini di Baggero dopo aver attraversato la strada. Qui, dove il Lambro si articola in diverse anse, lungo un tratto rettificato si dispongono i mulini di Baggero, un complesso risalente al 1722 utilizzati un tempo per la lavorazione del grano e la produzione dell’olio; all’interno di una struttura è visitabile un piccolo museo degli strumenti utilizzati per le diverse lavorazioni. Il Sentiero prosegue ora verso nord, prevalentemente su sterrato all’interno dell’area verde del parco Lambro intercettando di quando in quando il Lambro e i torrente Bevera fino ad attraversare nuovamente la linea ferroviaria in prossimità dell’abitato di Moiana che superiamo, procedendo verso nord, per raggiungere il lago di Pusiano. Da qui si gode una bella vista sulle Prealpi e su tutto il lago e i paesi che ne arricchiscono le sponde. Si prosegue costeggiando la riva fino a raggiungere il lido e l’abitato di Casletto che lasciamo per raggiungere la stazione o il nucleo storico di Rogeno in posizione rilevata.

3° tappa | Sala al Barro – Lecco

ROGENO

Tempo di percorrenza: 3h

Distanza: 19km

Stazione ferroviaria: Rogeno – Oggiono – Sala al Barro

Punti di interesse:

  • Centro storico di Rogeno
  • Lago di Pusiano
  • Lago di Annone
  • Parco Adda Nord
  • Chiesa Parrocchiale di San Giuseppe – Garbagnate Rota
  • Chiesa di Sant’Ambrogio – Bosisio Parini
  • Zona del Mais
  • Chiesa di Sant’Eufemia – Oggiono
  • Battistero di San Giovanni Battista – Oggiono
  • Centro storico di Oggiono

3° tappa | Rogeno – Sala al Barro

La terza tappa del Sentiero Pedemonte interessa la vasta area della Brianza lecchese caratterizzata dalla presenza dei laghi morenici di Pusiano e di Annone.

Il tracciato riparte dal centro storico di Rogeno per raggiungere, dopo una deviazione verso Bosisio Parini, Sala al Barro e dopo aver attraversato il territorio di Oggiono con un percorso di circa 19 Km

Siamo al di fuori del territorio del Parco Regionale Valle Lambro all’interno di un contesto fortemente caratterizzato dalla presenza della rete ecologica, innervata dai torrenti Bevera e Gandaloglio, che interessa la vasta area compresa tra il lago di Pusiano e il lago di Garlate – nonché Parco Adda Nord.

Il territorio è orograficamente articolato: dalla zona pianeggiante a ridosso dei laghi si perviene alla zona montuosa-collinare della dorsale del Monte di Brianza che si sviluppa verso sud con quote attorno agli 800 mt. 

Una marcata eterogeneità di ambienti definiscono la fragilità di quest’area: attraverso la continua pressione antropica, che si è concretizzata in una urbanizzazione diffusa, sviluppata anche sui versanti collinari ed è causa dei profondi cambiamenti che hanno compromesso queste aree ad alto valore ecosistemico, si sono frammentate e ridotte le aree di naturalità lasciando lembi di bosco e residui spazi agricoli, rimasugli di un’orditura dell’antico paesaggio rurale. Addizioni successive, a partire dagli anni 50, di aree produttive, anche di grandi dimensioni, e residenziale diffuso, casuale, definiscono il carattere territoriale di questo comparto in cui spiccano però emergenze architettoniche, di varie epoche e di grande pregio.

Il Sentiero si collega ad un sistema di percorsi locali tematici e, più a est, con il percorso del Sentierone che percorre il Monte di Brianza collegando il Monte Barro al Parco del Curone più a sud. 

Si riparte dall’abitato di Rogeno, da qui si ridiscende, in area agricola, verso il lago di Pusiano, lo si costeggia e si raggiunge il piccolo abitato di Garbagnate Rota un complesso di antiche case in rilevato che gravitano attorno alla chiesa Parrocchiale di S. Giuseppe, posta in posizione dominante, inquadrata da una lunga scalinata che parte dal piano.

Punto di riferimento visivo dal lago e dai paesi circostanti il complesso religioso è riconoscibile per il bel campanile settecentesco che, assieme alle dimore signorili con grandi parchi, i loggiati, le case a corte, i passaggi voltati contribuiscono a rendere questo piccolo borgo una preziosa testimonianza della ricchezza culturale e storica di questo territorio.

Con una deviazione verso nord si raggiunge, superando la piccola chiesa romanica di Sant’Ambrogio, di nuovo il lungolago, recuperato per lo svago dal Comune di Bosisio Parini; percorrendo le strette strade in salita di questo antico centro storico, delimitate da mura e cortine edilizie compatte si può raggiungere la casa del poeta; il percorso si snoda lungo scalinate e vicoli per riguadagnare il piano e dirigersi, in ambito verde, verso Luzzana. Passando da campi coltivati a margine di piccole aree boscate superiamo la Vallassina e ci ritroviamo, piegando a sx, nella zona del Mais un’area verde interessata purtroppo da un insediamento industriale, ricca di acqua e per questo a volte impraticabile. Il Sentiero ritrova lungo strade sterrate e asfaltate la direzione verso est passando a margine, con tracciato articolato, di aree coltivate ed edificate, industriali e residenziali, fino a percorrere i sentieri all’interno della vasta area irrigua delimitata a est dalla collina Stolegarda e dai ruderi dell’antico poligono di tiro che risale al 1911di cui rimangono tracce degli edifici d’ingresso e dei piloni di protezione.

Ci avviciniamo alla linea ferroviaria che superiamo per raggiungere o la stazione, a dx, o il centro di Oggiono proseguendo a sx. Il tracciato principale del attraversa il centro abitato per raggiungere il complesso della chiesa e del battistero e la terrazza, alta, che si affaccia sul lago di Annone. Il centro storico è ricco di testimonianze architettoniche delle varie epoche e attività ed è il punto di partenza di una rete di sentieri tematici che raggiungono diverse parti del territorio oggionese. Proseguiamo scendendo a dx una scalinata che conduce, scavalcando il tracciato ferroviario, al lago che costeggiamo proseguendo verso nord; sottopassiamo la ferrovia a dx, e raggiungiamo la strada superiore di via Per la Rossa che prosegue verso nord, con rettilineo asfaltato fino a giungere alla stazione di Sala al Barro.


4° tappa | Sala al Barro – Lecco

SALA AL BARRO

Tempo di percorrenza: 3h

Distanza: 19km

Stazione ferroviaria: Sala al Barro – Lecco

Punti di interesse:

  • Parco Regionale del Monte Barro
  • Frazione di Camporeso
  • Museo Etnografico dell’Alta Brianza
  • Falesie di Galbiate
  • Parco Archeologico dei Piani di Barra
  • Chiesa di Santa Maria
  • Museo Archeologico del Barro
  • Eco Ostello Parco Monte Barro – Legambiente Lecco
  • Chiesa di San Michele
  • Ponte Vecchio – Lecco
  • Palazzo delle Paure – Lecco
  • Vallo delle Mura – Lecco
  • Centro storico di Lecco

4° tappa | Sala al Barro – Lecco

Il percorso si sviluppa prevalentemente nel territorio del Parco Regionale del Monte Barro, ricco di natura, cultura, storia, bellezza e, rispetto alle altre tappe del sentiero Pedemonte, ha un tracciato prevalentemente montano. La maggiore fatica è ripagata dalla bellezza dei luoghi e dai magnifici paesaggi sul territorio circostante. Dall’abitato di Sala al Barro (mt. 225 s.l.m.) si sale fino all’Eremo del Monte Barro, a quota 750 mt., che si raggiunge in un’ora e venticinque minuti. Occorre fare attenzione all’abbigliamento e soprattutto serve calzare scarponcini adatti a percorrere i sentieri di montagna.

Lasciata alle spalle la stazione ferroviaria di Sala al Barro si sale verso il centro abitato, lungo viale Rimembranze. Sono presenti i cartelli che segnalano il percorso del sentiero n. 311 che seguiremo in direzione Camporeso, Parco Archeologico e Eremo del Monte Barro.

Passata la piazza Giovanni Paolo II, con la Chiesa Maria Assunta, dalla quale alzando lo sguardo si vede la nostra destinazione, si sale a destra su via Pedro Vasena e, al semaforo, subito a sinistra lungo la via Felice Cavallotti che percorriamo fino ad incrociare la rotonda sulla via Monte Oliveto. Si prosegue in salita, girando a destra, per circa un’ottantina di metri fino all’area pubblica denominata “arena del Marè”, che si trova sulla sinistra. Si entra nell’area e, tenendo la sinistra, si seguono i camminamenti che portano alla scalinata che sale agli insediamenti abitativi di via del Marè. Alla sommità della stessa si prosegue sul marciapiede della strada asfaltata, fino a raggiungere il sentiero n. 311 (segnalato dal cartello) che entra nel bosco sulla sinistra. Lo si percorre fino ad incrociare la strada carrabile che da Galbiate porta alla cascina Coera, su via Cologna. Girando a sinistra si continua sulla strada bianca, passando per la località Coera, da dove si gode una bellissima vista sul Lago di Annone, sui monti Cornizzolo, Rai e Moregallo, fino a giungere alla cascina Migliorate, dove la strada diviene nuovamente sentiero e mulattiera. Poco sopra, seguendo le indicazioni, si possono visitare le falesie del Monte Barro e la palestra di roccia, luoghi frequentati tutto l’anno da molti rocciatori. Si prosegue sulla strada sterrata che attraversa i campi, di recente recuperati all’originaria vocazione agricola con nuovi impianti di filari a vite, fino ad entrare nell’antico nucleo medioevale di Camporeso (mt. 420 s.l.m.) dove ha sede il Museo Etnografico dell’alta Brianza.

Attraversato il borgo si prende il sentiero n. 303, che parte accanto alla chiesetta, e salendo incrocia il sentiero n. 301 che conduce al Parco Archeologico dei Piani di Barra, il più grande insediamento di epoca gota scoperto in Italia, portato alla luce durante le campagne di scavo effettuate dal Parco tra il 1986 e il 1997. Si continua fino al piazzale cappello degli Alpini, punto panoramico molto frequentato dai visitatori del Parco: la vista spazia sul Monte Regina ed i Laghi di Annone, Pusiano e Alserio, sul Monte Cornizzolo con San Pietro al Monte e, più in lontananza, Milano e le catene alpine del Monviso e del Gran Paradiso. Si prosegue, passando davanti alla baita alpina, sul sentiero n. 307, fino ad incrociare la mulattiera che da Galbiate sale all’Eremo del Monte Barro e la si percorre, sul sentiero n. 302-direzione Centro Parco, fino a giungere alla nostra destinazione. La località “Eremo” è sede dell’Ostello Parco Monte Barro, dove si può soggiornare per visitare le bellezze del Parco in più giorni, di un bar-ristorante, del Centro Visitatori Parco “G. Panzeri”, dell’Antiquarium del Museo Archeologico del Barro. Qui sorge la chiesa tardo gotica di Santa Maria e si possono ammirare i faggi secolari del Parco storico. Nelle giornate di bel tempo, si ha la possibilità di godere di panorami incantevoli che spaziano sui sottostanti laghi briantei, sui rilievi montani circostanti e sulla pianura milanese. Si scende verso la stazione di Lecco dal sentiero n. 301 (denominato sentiero di mezzo)-direzione Sasso della Vecchia, che si prende nei pressi del curvone (in località Culcinera) pochi tornanti sotto l’Eremo, sulla strada asfaltata che scende a Galbiate. Anche questo è un bel punto panoramico sui monti Cornizzolo, Rai, Corni di Canzo e Moregallo, sulla sottostante città di Valmadrera, sul ramo del Lago di Lecco, sul Monte Coltignone con il San Martino, la Grigna meridionale (Grignetta) e la città di Lecco con i monti Melma, Due Mani, Pizzo d’Erna e Resegone. Si attraversano i boschi di faggio dell’alta valle del Faée, si passa davanti al Sasso della Vecchia (mt. 670 s.l.m.) e si prosegue sul sentiero n. 301 direzione Baita di Pian Sciresa. Prendendo il sentiero n. 304, che passa dal Cippo degli Alpini, si prosegue in direzione Lecco fino alla località prato Bellavista. Se si volesse invece andare alla Baita di Pian Sciresa, occorre continuare sul sentiero 301 e recuperare successivamente il sentiero n. 304 che scende a Lecco. Dalla località prato Bellavista (mt. 330 s.l.m.), tenendo la sinistra, il sentiero n. 304 diventa mulattiera e poi scalinata che entra nell’abitato. Siamo nei pressi del ponte Azzone Visconti che si raggiunge attraversando la strada statale.

Percorso il ponte, si entra nella città di Lecco e, subito sulla sinistra, si recupera la pista ciclopedonale che costeggia il Fiume Adda e la si segue fino ad incrociare la rotonda del Ponte Kennedy. Si prosegue sulla passeggiata a lago, attraversando verso il distributore di benzina, e si continua su via Adda che confluisce su via Raffaello Sanzio. Dopo una ventina di metri si recupera il lungolago di Lecco dal camminamento ciclopedonale che, sulla sinistra, passa davanti alla Canottieri. Si percorre il Lungolario Isonzo, passando dal Monumento ai Caduti e dalla piattaforma galleggiante, lungo i giardini e uno splendido corridoio a filari di platani, fino a Piazza Cermenati. Davanti al Palazzo delle Paure, sulla piazza XX Settembre, si sale lungo via Giuseppe Bovara, dove ha sede la biblioteca civica, fino alla rotonda di Largo Montenero. Qui si può ammirare il “Vallo delle Mura” con i resti dell’antica cinta muraria fortificata della città. Dalla rotonda si prende il percorso pedonale di via Francesco Centrone, attraverso il quale si giunge alla stazione ferroviaria di Lecco.

Lecco – Como 
1° tappa | Lecco – Sala al Barro

LECCO

Tempo di percorrenza: 3,5h

Distanza:

Stazione ferroviaria: Lecco FS

Sezioni:

  • Stazione – Ponte Azzone Visconti: 25′
  • Ponte Azzone Visconti – Eremo di Monte Barro: 1,25′
  • Eremo di Monte Barro – Stazione di Sala al Barro: 1,15′

1° tappa | Lecco – Sala al Barro

Il percorso si sviluppa prevalentemente nel territorio del Parco Regionale del Monte Barro, ricco di natura, cultura, storia, bellezza e, rispetto alle altre tappe del sentiero Pedemonte, ha un tracciato prevalentemente montano. La maggiore fatica è ripagata dalla bellezza dei luoghi e dai magnifici paesaggi sul territorio circostante.


Dalla stazione ferroviaria di Lecco (214 mt. s.l.m.) si sale fino all’Eremo del Monte Barro, a quota 750 mt., che si raggiunge in un’ora e cinquanta minuti. Occorre fare attenzione all’abbigliamento e soprattutto serve calzare scarponcini adatti a percorrere i sentieri di montagna.


Davanti alla stazione di Lecco un apposito cartello indica il percorso del Sentiero Pedemonte. Dalla piazza, salendo il percorso pedonale di via Francesco Centrone, si giunge alla rotonda di Largo Montenero, dove si può ammirare il “Vallo delle Mura” con i resti dell’antica cinta muraria fortificata della città. Si scende lungo via Giuseppe Bovara, dove ha sede la biblioteca civica, fino a piazza XX Settembre. Attraversando i portici del Palazzo delle Paure si raggiunge la passeggiata a lago e, tenendo la sinistra, si percorre il Lungolario Isonzo camminando lungo uno splendido corridoio di filari di platani e giardini, passando la piattaforma galleggiante e il Monumento ai Caduti. Dopo la Canottieri, attraverso il camminamento ciclopedonale che confluisce su via Raffaello Sanzio e su via Adda, si ritorna sul lungolago che si percorre fino al Ponte Kennedy. Alla rotonda, nei pressi del distributore di benzina, si attraversa e si continua sulla pista ciclopedonale che costeggia il Fiume Adda, fino a raggiungere il Ponte Azzone Visconti sul Fiume Adda. Percorso il ponte, si attraversa la strada statale su via Roma e subito si imbocca via S. Michele, una stradina che ci introduce nel territorio del Parco Regionale del Monte Barro. La segnaletica indica che si sta prendendo il sentiero n. 304 -direzione Pian Sciresa e Sasso della Vecchia – che attraverso una scalinata, che diviene poi mulattiera, sale fino alla località prato Bellavista (330 mt. s.l.m.). Si seguono le indicazioni per Pian Sciresa e Cippo degli alpini, fino all’incrocio con il sentiero n. 301. Per salire all’Eremo si prosegue sul sentiero n. 304, passando dal Cippo degli alpini, in direzione Sasso della Vecchia. Se si volesse effettuare una sosta presso la Baita degli alpini di Pian Sciresa si deve invece prendere il sentiero n. 301, per poi recuperare il sentiero per il Sasso della Vecchia dalla stessa baita. Dal Sasso della Vecchia (670 mt. s.l.m.), dove si gode di una splendida vista sull’abitato di Malgrate, sulla città di Lecco e sui monti che le fanno da corona, si prosegue sul sentiero n. 301 in direzione Culcinara. Si attraversano i boschi di faggio dell’alta valle del Faée, fino a giungere sul curvone della strada asfaltata che porta all’Eremo, in località Culcinera, punto panoramico sui Monti Cornizzolo, Rai, Corni di Canzo e Moregallo, sulla sottostante città di Valmadrera, sul ramo del lago di Lecco, sul Monte Coltignone con il San Martino, la Grigna meridionale (Grignetta) e la città di Lecco con i Monti Melma, Due Mani, Pizzo d’Erna e Resegone. Si prosegue, in salita, sulla strada asfaltata e, fatti alcuni tornanti, si giunge all’Eremo del Monte Barro.

La località “Eremo” è sede dell’Ostello Parco Monte Barro, dove si può soggiornare per visitare le bellezze del Parco in più giorni, di un bar-ristorante, del Centro Visitatori Parco “G. Panzeri”, dell’Antiquarium del Museo Archeologico del Barro. Qui sorge la chiesa tardo gotica di Santa Maria degli Angeli e si possono ammirare i faggi secolari del Parco storico. Nelle giornate di bel tempo, si ha la possibilità di godere di panorami incantevoli che spaziano sui sottostanti laghi briantei, sui rilievi montani circostanti e sulla pianura milanese.

Si scende verso la stazione di Sala al Barro prendendo, a lato del Museo, la mulattiera che porta a Galbiate, lungo il sentiero n. 302. Poco sotto l’Eremo si prosegue sul sentiero n. 307 che, girando a destra, conduce alla Baita Alpina e al piazzale cappello degli Alpini, punto panoramico molto frequentato dai visitatori. Da qui la vista spazia sul Monte Regina e i Laghi di Annone, Pusiano e Alserio, sul Monte Cornizzolo con San Pietro al Monte e, più in lontananza, Milano e le catene alpine del Monviso e del Gran Paradiso. Si scende dal sentiero n. 301 che conduce al Parco Archeologico dei Piani di Barra, il più grande insediamento di epoca gota scoperto in Italia, portato alla luce durante le campagne di scavo effettuate dal Parco tra il 1986 e il 1997. Oltrepassato il sito si recupera il sentiero n. 303 che porta all’antico nucleo medioevale di Camporeso (420 mt. s.l.m.) dove ha sede il Museo Etnografico dell’Alta Brianza.

Attraversato il borgo, si segue il sentiero n. 311 che scende a Sala al Barro, lungo la strada sterrata che attraversa i campi, di recente recuperati all’originaria vocazione agricola con nuovi impianti di filari a vite. Più avanti, seguendo le indicazioni, si possono visitare la Palestra di roccia e le falesie del Monte Barro, luoghi frequentati tutto l’anno da molti rocciatori. Si scende alla cascina Migliorate e si prosegue sulla strada sterrata, passando davanti alla cascina Coera, fino ad incrociare, sulla destra, il cartello che indica il sentiero che conduce a Sala al Barro e alla stazione ferroviaria. Il sentiero n. 311 confluisce sulla strada asfaltata, che si segue sul marciapiede, passando davanti agli insediamenti abitativi di via del Marè. Scesa la scalinata si giunge nell’area pubblica denominata “arena del Marè” e si recupera la strada asfaltata di Via Monte Oliveto che si percorre, in discesa, fino alla rotonda. Si gira a sinistra e, seguendo le indicazioni del sentiero n. 311, si continua lungo la via Cavallotti, che entra nell’abitato di Sala al Barro, si prosegue su via Pedro Vasena fino a giungere nella piazza Giovanni Paolo II, con la Chiesa Maria Assunta, che si attraversa. La discesa di viale Rimembranze ci porta alla stazione ferroviaria di Sala al Barro.

2° tappa | Sala al Barro – Rogeno

SALA AL BARRO

Tempo di percorrenza: 3,5h

Stazione ferroviaria: Lecco FS

Sezioni:

2° tappa | Sala al Barro – Rogeno


3° tappa | Rogeno

ROGENO

Tempo di percorrenza: 3

Stazione ferroviaria:

Sezioni:

3° tappa | Rogeno – Cantù


4° tappa | Como

CANTÙ

Tempo di percorrenza:

Stazione ferroviaria:

Sezioni:

4° tappa | Cantù – Como